Gambling e finanza. Molti punti in comune, qualche piccola differenza

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Spesso si è tentato un paragone tra il gioco d'azzardo e gli investimenti in borsa. In effetti sono molti i punti in comune tra le due attività. Ma si può considerare gambling il gioco in borsa? In un recente articolo del Washington Post un esperto prova ad interrogarsi su questa annosa questione.

Un approccio malsano agli investimenti nei mercati finanziari può considerarsi gioco d'azzardo. Utilizzare le stesse informazioni che si hanno nel gioco d'azzardo per la finanza può dimostrarsi assai distruttivo. Un gambler in azione nel mercato borsistico farebbe l'errore di pensare esclusivamente al breve termine, e questo non è assolutamente remunerativo. Inoltre nella finanza è assai maggiore il numero di informazioni che vanno prese in considerazione. Sarebbe riduttivo pensare che se un'azione da giorni sta scendendo di valore, allora è una buona idea investirci sopra del denaro.

Gli investitori devono essere in grado di pensare al lungo termine, “investire” dà proprio l'idea di questo: piazzare dei soldi da qualche parte sperando che nel futuro si siano moltiplicati. Nel gioco d'azzardo non si investe, si assume un rischio immediato mettendo dei soldi su un piatto e aspettando le bizze della dea bendata. Il comportamento del giocatore d'azzardo è più impulsivo e spregiudicato, l'adrenalina ed il rischio sono elementi che rendono entusiasmante il gambling che spesso è caratterizzato da un certo livello di superstizione.

Ci sono forme di mercato finanziario che si avvicinano al gioco d'azzardo. Basta pensare a titoli ad alto rischio, quelli con sollecitazioni tipo le montagne russe. Curiosamente l'acquisto di questi cosiddetti penny-stock, aumenta nei periodi di crisi. Questo è in genere il periodo d'oro del gambling. Studi dimostrano anche che molto spesso i clienti di lotterie e gli appassionati di gratta e vinci siano gli stessi che acquistano queste azioni ad alto rischio, confermando una relazione tra questi tipi di “gioco”.